“Il Capitale umano» di Virzì candidato all’Oscar per il miglior film straniero

L’Italia sceglie di puntare su Paolo Virzì e il suo pluripremiato “Il capitale umano” per la corsa agli Oscar. Il 15 gennaio 2015 si saprà se per il secondo anno consecutivo il nostro Paese concorrerà nella cinquina degli Oscar per il miglior film straniero, nella speranza di bissare il successo della passata edizione con “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino.
«Quest’anno è stato particolarmente difficile scegliere un solo film per rappresentare il nostro paese agli Oscar» hanno dichiarato i componenti della commissione di selezione per il film italiano , «perché abbiamo amato e e ci sentivamo rappresentati da molti dei film iscritti. La commissione ha individuato una terna di film eccezionali composta da «Anime nere», «Le meraviglie» e «Il capitale umano», che ha poi prevalso sugli altri». La commissione riunita davanti a un notaio e composta da Gianni Amelio, Tommaso Arrighi, Angelo Barbagallo, Nicola Borrelli, Caterina D’ amico, Maria Pia Fusco, Barbara Salabè, Gabriele Salvatores e Niccolò Vivarelli, ha quindi annunciato la sua scelta
«Ringrazio tutti e sono molto onorato», ha commentato a caldo il regista italiano.«È una grande responsabilità quella di rappresentare il nostro paese in un momento così complicato e così vivo del nostro cinema».
Virzì racconta il cuore nero dell’Italia
Liberamente tratto dal thriller di Stephen Amidon ambientato nel Connecticut, scritto da Virzi’ insieme a Francesco Piccolo e Francesco Bruni, “Il capitale umano” vanta un cast eccellente su cui domina Fabrizio Bentivoglio, un uomo stolto e ignorante che dilapida tutto pur di entrare in società col padre del fidanzato della figlia (Fabrizio Gifuni). In una Brianza cupa, dove i personaggi sono tutti umanamente mediocri o peggio, si consuma un dramma che coinvolge i giovani e, di riflesso, le loro famiglie. Tutto ruota attorno al denaro, al valore dei soldi che possono addirittura quantificare la vita delle persone (non per niente, infatti, il “capitale umano” è un numero calcolato dalle assicurazioni sulla vita legato a molteplici fattori). Virzì ha disegnato per il suo film due mamme diverse ma molto simili nell’incapacità di guardare oltre loro stesse, Valeria Bruni Tedeschi e Valeria Golino. La prima è la ricca e annoiata moglie dell’imprenditore Gifuni, che cerca di dare un senso alla sua vita recuperando la passione per il teatro. È il suo personaggio a pronunciare la frase clou del film: «Avete scommesso sulla  rovina di questo Paese. E avete vinto». Valeria Golino, invece, è una psicologa alle prese con una maternità tardiva, moglie dell’ingenuo e cinico Bentivoglio. Attorno ruotano personaggi di varia (e brutta) umanità, tra cui l’attore frustrato appartenente a un mondo di intellettuali chiuso e presuntuoso interpretato da Luigi Lo Cascio. Il film ha vinto 22 premi – tra cui Nastro d’Argento e David di Donatello – ha incassato 6,5 milioni, è stato venduto in 35 paesi tra cui la Francia dove uscirà a dicembre.

 

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