Tre i registi italiani a competere per la Palma d’Oro al Festival di Cannes

Marco Bellocchio, Nanni Moretti, Alice Rohrwacher: sono tre i registi italiani a competere per la Palma d’Oro quest’anno, tre veterani del Concorso di Cannes.

“A un anno di distanza dalla serie Esterno Notte e a due dal documentario Marx può aspettare, la grande vitalità artistica di Marco Bellocchio torna sulla Croisette, stavolta con un film di finzione, Rapito, storia di un bambino ebreo rapito dalla Chiesa Cattolica nel 19 °secolo ” annuncia il Delegato Generale del Festival Thierry Fremaux:un nuovo titolo peril film tratto dalla storia vera del piccolo Edoardo Mortara, finora conosciuto come La Conversione.
La Chimera segna la terza partecipazione di Alice Rohrwacher al Concorso, dopo Le Meraviglie eLazzaro Felice, con “un film che è anche una riflessione su cos’è il cinema, e su come si racconta con una macchina da presa”.
“Anche se sei un regista affermato puoi guardare al futuro e al sole: è ciò che fa Nanni Moretti con il suo Il Sol dell’Avvenire” dice Fremaux. E promette, proseguendo nel presentare la selezione: “All’interno dell’Auditorium Luis Lumiere del Palais del Festival, si respirerà aria di cinema come arte di prototipi, con un ampio spettro di suggestioni cinematografiche”.

A proposito di prototipi e di stile inconfondibile, ci sarà Wes Anderson, con Asteroid City, “fedele al suo modo di fare cinema, con le miniature e un cast super prestigioso… semplicemente un film di Wes Anderson”.
Ken Loach, che Freamaux ha chiamato ieri per ufficializzare l’invito per il suo The Old Oaks, filmato in Galles. Aki Kaurismaki che torna in Concorso con Fallen Leaves, Kore-eda Hirokazu (il cui Broker l’anno scorso ha vinto la Palma d’Oro per la miglior interpretazione maschile) con Monster, sulle diverse interpretazioni di un incidente fra un’insegnante e un alunno, che ricorda lontanamente Rashomon di Kurosawa.
Con Club Zero Jessica Haussner “evoca la giovinezza dell’Austria che è quella del mondo, in cui un giovane decide di non mangiare più per lottare per il pianeta”. Alla gioventù cinese è dedicato invece il film immersivo Jeunesse di Wang Bing, che segna “il ritorno del documentario in Concorso a Cannes” mentre Wim Wenders è in gara con la co-produzione tedesco-giapponese Perfect Day: ritroviamo i due registi anche negli Special Screenings (Bing con Man in Black, Wenders con Anselm –Das Rauschen der Zeit), assieme a Occupied City di Steve McQueen e a Retratos Fantasmas di Kleber Mendonça Filho.
Ritornano in Concorso anche Nuri Bilge Ceylan (Palma d’Oro per The Winter Sleep) con

Kuru Otlar Ustune (About Dry Grasses) e Todd Haynes con May December.

Per la Francia ci sono Justine Triet con Anatomie d’une chute (Anatomy of a fall); Catherine Breillat con L’Été derniere e Tran Anh Hung con La Passion de Dodin Bouffant.

La regista tunisina Kaouther Ben Hania concorre con il film femminista e umanista Les Filles d’Olfa (Four Daughters), mentre dal Senegal arriva l’unica opera prima in Concorso, Banel et Adama della regista Ramata-Toulaye Sy. Il regista brasiliano Karim Aïnouz firma invece Firebrand.

fonte: @cinemaevideo

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