Infiniti convegni, centinaia di progetti di coordinamento tra istituzioni, migliaia di ore investite in seminari, tavole rotonde, pubbliche assemblee e conferenze stampa. Nulla sembra, in questi anni, risvegliare la politica dal suo torpore nei confronti della cultura. Per questo, l’autorevole domenicale de “Il sole 24 ore” ha inteso capovolgere l’ottica, convocando niente meno che “Gli stati generali della Cultura”. Per affermare inequivocabilmente – e ancora una volta – la centralità economica del comparto culturale e creativo nella struttura del PIL nazionale, in funzione della coesione sociale e della diffusione della conoscenza quali fattori competitivi di uno Stato contemporaneo. Clicca qui per leggere il documento