Trieste Film Festival 2023

Il Boemo di Petr Vaclav, coproduzione Italia – Repubblica Ceca – Slovacchia, prodotto da Jan Macola di Mimesis Film, e co-prodotto da Marco Alessi per l’italiana Dugong Films, sarà il film- evento d’ apertura del 34° Trieste Film Festival.

Il suntuoso film musicale che ricostruisce la vita nelle corti aristocratiche della seconda metà del settecento seguendo le avventure del compositore Josef Mysliveček , noto in Italia come ‘il Boemo’,  è stato realizzato anche con  il contributo di MiC – Dg Cinema, Arte, Regione Liguria – Genova Liguria Film Commission, Regione Sicilia – Sicilia Film Commission, Regione del Veneto – POR FESR Veneto 2014-2020. E sviluppato con il sostegno di Creative Europe – MEDIA Development e dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.

Il principale festival italiano dedicato al cinema dell’Europa centro orientale, diretto da Nicoletta Romeo, si aprirà il 21 gennaio con un ricchissimo programma di proiezioni, che vede al centro le tre sezioni competitive del Concorso lungometraggi (9 film), Concorso documentari (1 film) e il Concorso cortometraggi (17 film) ospitate fra il Politeama Rossetti, il Teatro Miela e il Cinema Ambasciatori.

La cerimonia di apertura, il 24 gennaio, ospiterà, oltre alla proiezione de Il Boemo (a cui seguirà l’uscita nelle sale italiane con Cloud9),  il nuovo cortometraggio diretto da Laura Samani, L’estate sta finendo – Appunti su Furio, che racconta una storia d’amore toccante e poetica attraverso il montaggio di scene balneari frutto della raccolta dei filmini di famiglia a cura del Sistema Regionale delle mediateche del Friuli Venezia Giulia.

Fra i film in Concorso, due arrivano dall’ultimo Un Certain Regard del Festival di Cannes: Metronom, sogno di amore, musica e libertà nella Bucarest del 1972, che sulla Croisette è valso ad Alexandru Belc il premio per la migliore regia, e l’ucraino Butterfly Vision di Maksym Nakonečnyj, storia di prigionia (lo sfondo è il Donbass) a cui neanche la liberazione sembra poter mettere fine.
Safe Place del croato Juraj Lerotić, pluripremiato all’ultimo Festival di Locarno: da Locarno arriva anche (fuori concorso) Gigi la legge di Alessandro Comodin (premio Speciale della Giuria). Fuori concorso anche La lunga Corsa di Andrea Magnani, già presentato in Concorso a Tallin e a Torino.
Ci sarà poi la migliore opera prima alla Berlinale 2022, Sun dell’irakena-austriaca Kurdwin Ayub che ha per protagoniste tre adolescenti di Vienna che twerkano in hijab e cantano musica pop, diventando famose da un giorno all’altro tra i curdi musulmani; dal Sundance arriva invece Gentledegli ungheresi László Csuja e Anna Eszter Nemes, che ci immerge nel mondo del culturismo femminile

I temi ricorrenti del Concorso Documentari sono la memoria e i ricordi (Fragile Memory dell’ucraino Ihor Ivan’ko, che “sfida” l’Alzheimer del nonno Leonid Burlaka, al lavoro negli anni ‘60 nei mitici Studi Cinematografici di Odessa; Non-Aligned: Scenes from the Labudović Reels, incursione di Mila Turajlić negli straordinari materiali d’archivio del massimo operatore dei cinegiornali jugoslavi all’epoca di Tito; Scenes With My Father della croata-olandese Biserka Šuran), l’immigrazione (Blue/Red/Deport della lituana Lina Lužytė, il doc metacinematografico come lente d’ingrandimento per amplificare la realtà del campo profughi di Moria, in Grecia; il moldavo Love Is Not an Orange di Otilia Babara, la fragilità dei legami familiari attraverso gli occhi di una generazione di madri e figlie costrette a vivere separate; il croato Deserters di Damir Markovina, Mostar tra ieri e oggi, anche attraverso le lettere dei giovani bosniaci che scelsero di fuggire dalla guerra), il valore politico del teatro (il lettone Sisters in Longing di Elita Kļaviņa e il polacco The Hamlet Syndrome di Elwira Niewiera e Piotr Rosołowski).

Fra i documentari Fuori Concorso, Mariupolis 2 di Mantas Kvedaravičius, premiato come miglior documentario agli EFA, gli oscar europei, Un nemico invisibile di Riccardo Campagna e Federico Savonitto, Trieste è bella di notte di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre.

Al Concorso cortometraggi si affiancano alcune proposte fuori concorso tra cui il nuovo lavoro di Radu Jude, The Potemkinists.

fonte: @cinemaevideo

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