Franceschini: regole globali per l’audiovisivo

“Stiamo lavorando per accelerare una proposta condivisa sull’imminente revisione della Direttiva sui Servizi Media Audiovisivi“. Il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini è intervenuto venerdì scorso a conclusione della conferenza internazionale Audiovisual Market and Regulation: An Industry at Crossroads, organizzata durante il Festival internazionale del film di Roma dal Mibact-Dg Cinema in occasione della presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea.
La conferenza, tenutasi alla presenza delle delegazioni dei Ministeri della Cultura dei 28 paesi membri, aveva lo scopo di individuare temi e proposte per una revisione della regolamentazione comunitaria sull’audiovisivo, i cui risultati verranno presentati al Consiglio dei Ministri della Cultura europei, previsto a Bruxelles il 25 novembre 2014.

Il ministro Franceschini ha sostenuto una nuova centralità della Cultura e del patrimonio culturale e la tutela degli autori. “Per l’audiovisivo serve una politica di sostegno pubblico che abbia una dimensione europea. Siamo solo all’inizio di due fenomeni come la globalizzazione e l’era digitale, le scelte dei singoli stati e delle istituzioni saranno determinanti per il futuro, e le scelte politiche nazionali riguardo a imprese globali rischiano di essere improduttive. Servono regole globali altrimenti a guidare i grandi processi di trasformazione saranno solo quelli che non hanno il problema dei limiti nazionali”.

Franceschini ha sottolineato che per eccezione culturale “non intendiamo misure protezionistiche nei confronti dei nostri artisti e delle nostre imprese. E’ sbagliato utilizzare come criterio di valutazione per la cultura il profitto o il successo economico, che valgono in altri settori del mercato”.  Per Franceschini gli investimenti nell’industria culturale possono essere una risorsa di crescita e sviluppo occupazionale, come la valorizzazione del patrimonio culturale lasciato dalle generazioni precedenti, ad esempio il film heritage. “In questa era digitale, la rete sarà il luogo migliore per valorizzare le regole future, dovrà essere un luogo dove vincono creatività, talento, qualità”.

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