Rapporto 2013. Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia.

Rapporto 2013. Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia.

Il Rapporto, quest’anno alla sua sesta edizione, propone un’approfondita e dettagliata analisi statistica sullo stato di salute delle oltre 6000 aziende che operano nel settore cinematografico in Italia. La presentazione è stata un’importante occasione per riflettere sul mercato del cinema italiano, grazie agli spunti proposti dai numerosi ospiti intervenuti.
Il primo relatore a prendere la parola per i saluti iniziali è stato Nicola Borelli, Direttore Generale Cinema MiBACT, che ha sottolineato l’importanza della novità più importante di quest’anno: per la prima volta il Ministero è presente come coeditore del Rapporto insieme alla Fondazione Ente dello Spettacolo. Il presidente della Fondazione, Ivan Maffeis, intervenuto subito dopo, ha  ringraziato con calore il Ministero, sottolineando il rapporto di stima, riconoscenza e collaborazione tra le due istituzioni. «I ringraziamenti a chi ha curato il Rapporto non sono formali – sono le parole di Ivan Maffeis – ma sostanziali. La pubblicazione ci restituisce lo stato economico del mercato del cinema, e lo fa stimolandoci a sostenere il settore. In un momento dove si guarda al cinema con indifferenza e cinismo, bisogna tornare a guardare con gli occhi del cuore. In questo paese abbiamo l’urgenza di costruire cattedrali di cultura».
Redento Mori, giornalista e curatore scientifico del Rapporto, ha fotografato la situazione del cinema italiano nel 2013: «Al di là di certi dati, l’elemento più significativo è che il cinema è vivo e vitale. Al momento si registra un regresso di vendite e di spettatori per tutti gli ambiti della cultura. Il cinema fa però eccezione. D’altro canto, a fronte di un consistente calo delle risorse, si riscontra la necessità di reperire nuove fonti di investimento per prodotti diversificati e alternativi (il cinema italiano soffre di una certa rigidità di schemi e di prodotti). I consumi nel settore dello spettacolo sono come un voto alle elezioni: mandano un segnale, indicano alla politica dove dovrebbe intervenire con investimenti e operazioni mirate. Ad esempio, le videoteche pubbliche rappresentano dei luoghi di aggregazione e di discussione molto frequentati». «I successi al botteghino e i riconoscimenti internazionali – ha chiosato Nicola Borrelli – sottolineano questa vitalità del cinema italiano: si tratta di un sistema che funziona e che va avanti».

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